Vorrei portarvi in dono la speranza – Messaggio augurale del Vescovo

 muratoreIn questo Natale vorrei portarti in dono la speranza. Basta che tu apra mani e cuore e la speranza inonderà la tua vita. La speranza ha un nome e un volto: la speranza si chiama Gesù.
Nasce un Bambino in un grotta e si schiude un orizzonte nuovo per l’umanità: non siamo soli, Dio è con noi.
Muore un Uomo sulla croce e si radica la certezza che il seme porta frutto e che la vita donata per amore non è spesa mai invano.
Si spalanca la pietra del sepolcro e il Risorto inonda di luce nuova tutte le cose.
Dio rimane per sempre tra gli uomini e si svela la possibilità di una umanità nuova,unita nella fraternità.
Coraggio non temere, non lasciarti cadere le braccia, con Gesù varchi nuovi si aprono perché l’orizzonte dell’umanità non sono le tenebre ma la luce.
Sementi buone Dio ha calato nel cuore della terra: amore, bontà, mitezza, pace, perdono, costanza nell’attesa, gioia, fraternità, condivisone, servizio; stanne certo, se farai anche tu la tua parte, una porzione di deserto fiorirà e luci nuove si accenderanno nella convivenza umana.
Il mio augurio per te è che non perda mai il legame con la fonte. Senza Gesù è difficile la speranza. Rimani con lui, porterai frutti belli; ti riempirà la vita di senso e di bellezza, di gioia e di eternità.
Il mio augurio per la tua famiglia è che sia un luogo di dialogo, di comunione e di perdono. Ricordi le indicazioni di Papa Francesco? Che in ogni casa circolino queste tre parole: “permesso, scusa, grazie”. È Gesù che fonda l’amore in una casa.
Il mio augurio per la tua città è che abbia attenzione per chi vive in difficoltà economiche. Che alla sobrietà nei consumi e nelle luci, alla essenzialità di iniziative che evitino gli sprechi, corrisponda un colmare nella solidarietà vuoti di povertà e di solitudini.
Vorrei augurare un Natale speciale ai bambini, hanno gli occhi dello stupore e sono in grado di cogliere la magia del Bambino che nasce in un grotta. Vorrei colmarli di benedizioni perché non perdano mai la limpidezza dei loro occhi e nessuno mai osi violare, dentro e fuori le mura domestiche, con immagini e gesti di volgarità, la loro innocenza.
Vorrei abbracciare con delicatezza chi vive difficoltà per solitudini, malattie, lutti, disoccupazione o problemi economici. So che in questi momenti è difficile parlare di speranza, ma entro in punta di piedi nella tua casa per raccomandarti di avere coraggio e di aggrapparti ancor di più a Gesù, sarà lui la tua luce nell’oscurità, la tua forza nella problematicità delle situazioni, la tua speranza che ti inviterà ad andare avanti con paziente perseveranza.
Vorrei stampare nel cuore di tutti l’urgenza della condivisone. Non sarà un buon Natale se rimarremo chiusi nel nostro piccolo mondo, nei nostri pranzi e nelle nostre feste. Il Natale esige almeno che alla nostra mensa ci sia un povero, non importa se realmente o simbolicamente, l’importante è che tu abbia dato con generosità ad un bisognoso. In quel momento sarà veramente Natale perché nella condivisione avrai acceso un piccolo fuoco di amore in una casa e avrai incontrato pienamente Gesù.
Portiamo insieme in dono la speranza a questo mondo e la compagnia di Dio ci ricolmerà di gioia e di pace.
Auguri.
+ S.E. Mons. Salvatore Muratore

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